mercoledì 22 settembre 2010

NEAR: Network Giovani Antidiscriminazioni Razziali




L’UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
presso il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, promuove il progetto N.E.A.R – Network Antidiscriminazioni Razziali: la prima rete Nazionale di "volontariato giovanile contro le discriminazioni razziali".

Il N.E.A.R agisce sul web e sui territori nazionali, attraverso iniziative concrete di informazione e sensibilizzazione rivolte ai giovani volontari che aderiscono al Network: campagne di comunicazione, eventi di animazione locale, condivisione di informazioni ed esperienze volte all’annullamento degli stereotipi legati all’origine etnica e razziale delle persone.

Il volontario N.E.A.R avrà l’opportunità di essere membro della community del sito www.retenear.it, dove potrà pubblicare e condividere contenuti, denunciare fatti di razzismo, scambiare opinioni con gli altri utenti, lanciare gruppi di interesse e discussione.

Aderendo alla Rete saranno i giovani volontari N.E.A.R i veri protagonisti, partecipando a concorsi nazionali, ricevendo borse di studio e prendendo parte a scambi culturali che verranno organizzati periodicamente, sia in Italia che all’estero, dall’UNAR

Per diventare un volontario N.A.E.R basta iscriversi alla community del sito www.retenear.it e partecipare alle attività del network.

Iscriviti e diventa un volontario della rete N.E.A.R. Non costa nulla, solo una libera scelta che fa la differenza.

Maggiori inforamazioni: www.retenear.it

martedì 14 settembre 2010

"Cara Italia, investi su noi giovani, altrimenti ci perdi"


Lettera aperta al suo Paese di un ventenne che con due coetanei ha fondato una start up nella Silicon Valley, dopo aver invano tentato nella Penisola: "Avete solo 19 anni, ci rispondevano". Ma c'è chi critica la scelta di andar via

Gli ingredienti con cui iniziano le storie di successo nell’era di Internet c’erano tutti: ragazzi cresciuti a pane e tecnologia, con l’ambizione di pensare in grande e la convinzione di avere un’idea vincente, si mettono al lavoro in un garage e iniziano a bussare alle porte, alla ricerca di qualcuno che creda in loro (ci metta i soldi, insomma). Presto però quei ragazzi, Augusto Marietti (22 anni), Marco Palladino (21 anni) e Michele Zonca (28 anni), si sono resi conto che qualcosa mancava. Non avrebbero potuto inseguire il loro sogno, rischiare e magari fallire, fino a che non avessero lasciato il Paese in cui sono nati, la “vecchia” Italia, per andare a tentare di sedurre la “giovane” America, che nel loro progetto avrebbe potuto davvero “credere” e investire. Come l’Italia non aveva saputo fare.

E’ questa la storia che fa da sfondo a un’amara “Lettera aperta all’Italia”, pubblicata qualche giorno fa da Tagliablog. “Ciao a tutti, sono Augusto, co-founder di Mashape, una start up in Silicon Valley,che vuole rivoluzionare il modo di creare applicazioni web e mobile”, si presenta l’autore. Che da San Francisco si rivolge direttamente al Paese che sei mesi fa ha lasciato: “Cara Italia, se vuoi cambiare devi investire sui giovani, ma non come lo dicono i politici in televisione, ci devi investire veramente, devi metterci la passione". Perché "per ogni ragazzo che fallisce o emigra, perdi un pezzo di anima. Ci sono degli investitori che vorrebbero aiutarci, ma non ci riescono da soli, hanno bisogno di un ecosistema che li aiuti, hanno bisogno di un mercato cui rivendere il valore aggiunto che hanno creato, hanno bisogno di leggi che alleggeriscano il carico fiscale…”.

Tanta amarezza, per un poco più che ventenne. “Ho scelto di provare in Italia, ma gli eventi mi hanno portato ad andarmene”, ci racconta in chat, via Skype, dalla sua scrivania dentro il “Pier38”, un “enorme capannone” che ospita start up tecnologiche nella Silicon Valley. Il primo progetto, insieme all’amico Marco (Michele si unirà nel 2009), viene partorito quattro anni fa: un software online per memorizzare le password. Poi Mashape: l’idea di dare a tutti la possibilità di creare applicazioni web “senza dover fare righe di codice come avviene adesso”. Per intendersi: vedere la foto di un paesaggio mozzafiato e prenotare un viaggio per andare a vederlo dal vivo, deve diventare tutt’uno. “E' come il Lego: date i pezzi e le persone vi creeranno degli spaceshuttle (navette spaziali, ndr)”, spiega Augusto, con quel suo fare ambizioso e visionario che lo ha spinto a seguire fin nella Valley le orme di Bill Gates o di Mark Zuckerberg.

Perché non in Italia? E’ presto detto: “Nel 2008 abbiamo iniziato a cercare i finanziamenti. Su e giù per lo stivale per due anni. Parole, parole, parole. Ogni volta la risposta era sempre la stessa: avete solo 19 anni. Il problema è che questo immenso vantaggio loro lo vedevano come un ostacolo”.

San Francisco, dunque. “A fine gennaio mettiamo insieme i nostri risparmi e lasciamo l’Italia per i tre mesi della speranza (massimo tempo di permanenza negli States se non hai il visto). Andiamo su e giù come matti, dormiamo in un motel, mangiamo riso e fagioli per settimane, lavoriamo 18 ore al giorno per migliorare il nostro prodotto. Una follia a ripensarci, ma alla fine ha pagato”. Tre “Youtube guys” (così vengono chiamati i primi dipendenti di Youtube) apprezzano il progetto e decidono di investire. A loro si aggiunge un imprenditore italiano, Massimo Sgrelli. Augusto, Marco e Michele sbarcano nella Valley.

Arriviamo così alla “lettera aperta” di qualche giorno fa, che riceve decine di commenti concordi: “Un giorno abbandonerò anche io l’Italia per realizzare i miei progetti” (CioboMario), “L’Italia è una causa persa” (Luca). Ma non tutti sono così convinti che andar via sia la ricetta giusta. Massimo Ciociola, imprenditore classe ’77, risponde con un’altra lettera aperta: “Se sei bravo lo sei in qualsiasi posto del mondo in cui il tuo garage abbia sede”. E per giunta, aggiunge, adesso “l’Italia sta cambiando”. “Insomma, caro imprenditore e giovane start upper, se vuoi andartene via dall’Italia proprio ora, vorremo sempre il meglio per te. Ma al tuo primo insuccesso, quando ti rivedremo a Malpensa rientrare con un low cost da San Francisco, non aspettarti comprensione né sussidio. Già, perché non hai fatto nulla per cambiare questo Paese, ti sei solo lamentato e te ne sei scappato”. Il dibattito è aperto.

lunedì 13 settembre 2010

Un anno di servizio per i giovani


C’è tempo fino al 4 ottobre per candidarsi ad un progetto di servizio civile in Italia o all’estero: un’occasione riservata ai giovani italiani sotto i 28 anni che desiderano impegnarsi per un anno in un progetto di solidarietà o di alto valore civico

Sono 19.627 i posti disponibili per i volontari del servizio civile che prenderanno servizio nei prossimi mesi in Italia e all’estero. Lo ha reso noto l’Ufficio Nazionale del Servizio Civile, che ha indetto il bando lo scorso 3 settembre.
I posti disponibili sono così ripartiti: 10.810 sono da destinare a progetti presentati dagli enti iscritti all’albo nazionale (pari al 54% del totale) e 8.817 a progetti presentati dagli enti iscritti agli albi delle Regioni e delle Province autonome (46% del totale).

Chi può partecipare

Possono partecipare alla selezione i giovani cittadini italiani maggiorenni che non hanno superato i 28 anni né riportato condanne. Non possono presentare domanda i giovani che già prestano o abbiano prestato servizio civile in qualità di volontari oppure che abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista e i giovani che hanno in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, oppure che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi.

Retribuzione

Chi svolge il servizio civile nazionale riceve un rimborso forfetario giornaliero di €. 14,46 per trenta giorni al mese per un totale mensile di €. 433,80. Il periodo di servizio civile è riconosciuto ai fini del diritto e della determinazione dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti.

Come partecipare

Le domande di partecipazione vanno inviate direttamente all’ente titolare del progetto prescelto e redatte in formato cartaceo. Può essere presentata una sola domanda per un solo progetto. Il termine per la presentazione delle domande è fissato nelle ore 14 del 4 ottobre 2010.
Attenzione: non fa fede il timbro postale in caso di spedizione.

Informazioni

Tutte le informazioni relative alle modalità e ai tempi di svolgimento dei progetti, alle mansioni, alle attività ai posti disponibili, alle sedi di attuazione e a tutti gli aspetti organizzativi e gestionali dei singoli progetti vanno richieste presso l’ente che propone il progetto stesso o consultati sui rispettivi siti Internet.

www.serviziocivile.it

lunedì 6 settembre 2010

Io Lavoro


Edizione speciale di IOLAVORO per favorire l'incontro tra chi offre lavoro nel settore turistico - alberghiero - benessere e chi è alla ricerca di un impiego.

L’edizione speciale “senza frontiere” della manifestazione IOLAVORO nasce grazie al progetto "Lavoro senza frontiere" finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione territoriale europea Alcotra (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera) Italia-Francia 2007-2013 e coordinato dall'Agenzia Piemonte Lavoro e da Pôle Emploi Rhône-Alpes.

Tra le attività che hanno un ruolo strategico all’interno del progetto vi è infatti la creazione di un format condiviso per la realizzazione dei “Saloni per l’Impiego”: uno strumento concreto per facilitare l’incontro tra grandi numeri di lavoratori e le imprese in cerca di personale. Di qui l'organizzazione di due “Saloni per l’impiego”, uno in Piemonte e l’altro in Rhône-Alpes, denominati "IOLAVORO Senza Frontiere" in entrambe le nazioni, che si terranno in Italia l’8 e il 9 ottobre a Torino e in Francia il 21 ottobre ad Albertville.

L’edizione italiana si terrà presso il Palasport Olimpico Isozaki di Torino e seguirà un format innovativo, arricchito dalla collaborazione con i partner francesi. In quest’edizione è prevista la partecipazione di due testimonial: lo chef stellato Davide Scabin e uno chef francese di fama internazionale.
www.iolavoro.org

Un concorso per giovani traduttori


Le scuole secondarie che desiderano iscrivere i loro studenti all'edizione 2010 del concorso Ue dei Giovani traduttori possono farlo sul sito http://ec.europa.eu/translatores. Il termine di iscrizione al concorso, intitolato ‘Juvenes Translatores’ (espressione latina per 'giovani traduttori’), scade il 20 ottobre. Il modello di candidatura on-line è disponibile in tutte le lingue ufficiali dell'Unione. Il concorso, aperto agli studenti nati nel 1993, si terrà il 23 novembre contemporaneamente in tutte le scuole selezionate.

Quest'anno il numero complessivo delle scuole ammesse a partecipare è stato portato da 690 a più di 750, in considerazione dell'entusiasmo suscitato dal concorso dal suo avvio nel 2007. Il numero delle scuole selezionate per ciascuno Stato membro è in funzione del numero di seggi che ciascun paese avrà nel Parlamento europeo nel 2014. Se uno Stato membro supera la sua quota la Commissione utilizzerà un metodo di selezione aleatorio per determinare quali scuole possono partecipare.

Il concorso è aperto a tutti gli studenti nati nel 1993 e le scuole selezionate sono invitare a iscrivere un massimo di cinque studenti. Possono partecipare studenti di qualsiasi nazionalità, a patto che siano iscritti in una scuola sita in uno Stato membro. Gli studenti sono liberi di tradurre da una delle 23 lingue ufficiali dell'Ue verso qualsiasi altra delle lingue ufficiali.

La prova si terrà contemporaneamente in tutte le scuole selezionate sotto la supervisione della scuola stessa. I partecipanti avranno due ore per tradurre un testo che la Commissione invierà alle scuole poco prima dell'inizio del concorso. È ammesso l'uso dei dizionari, ma non di strumenti elettronici.

Terminato il concorso, le traduzioni saranno valutate da traduttori della Commissione e i vincitori saranno invitati nella primavera 2011 a recarsi a Bruxelles per presenziare a una cerimonia di premiazione. In questa occasione i vincitori incontreranno anche traduttori professionisti dell'Ue.

Fondo creatività 2010: prorogato termine domande


La Provincia di Roma nell’ambito delle attività già avviate con il progetto “Provincia creativa”, promuove in collaborazione con Bic Lazio una importante iniziativa per sostenere le imprese creative e favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali, sia nel settore delle tecnologie digitali che in quello dell’artigianato artistico.

In tal senso sono stati promossi due bandi che prevedono ciascuno uno stanziamento complessivo di 120 mila euro per l’assegnazione dei contributi, che saranno erogati sulla base di una graduatoria redatta a seguito della valutazione dei progetti presentati.

Il primo bando, rivolto alle imprese che si avvalgono prevalentemente di tecnologie digitali, riguarda i seguenti settori: audiovisivo, tecnologie applicate ai beni culturali, design, architettura, musica. Il secondo intervento invece prevede agevolazioni per il settore dell’artigianato artistico. Entrambe le iniziative sono finalizzate a sostenere la creazione e l’avvio di micro, piccole e medie imprese a forte contenuto creativo ed innovativo iscritte al Registro delle Imprese della CCIAA di Roma da non più di tre anni dalla data di pubblicazione dei bandi (9 luglio 2010).

Il termine di presentazione delle domande, inizialmente fissato per il 7 settembre, è stato prorogato a giovedì 30 settembre 2010. Le domande di partecipazione vanno spedite obbligatoriamente a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno (farà fede il timbro dell’ufficio postale di spedizione) utilizzando esclusivamente i modelli contenuti nei bandi stessi.

Bic Lazio offre assistenza gratuita alla redazione delle domande, previo appuntamento tramite numero verde 800.280.320