mercoledì 2 giugno 2010

Il 30% dei giovani senza lavoro


Si impenna ancora in Italia il tasso di disoccupazione giovanile e sale l'allarme per i senza lavoro under 25 anni. Ad aprile, dice l'Istat, la quota di disoccupazione tra gli italiani tra i 15 e i 24 anni ha sfiorato il 30%, con un balzo di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009. Si tratta del dato piu' elevato da quando esistono le serie storiche mensili, ovvero dal 2004.

Il tasso italiano e' nettamente superiore alla quota media dei giovani europei senza lavoro, che segna quota 20%. Un'emergenza, e' vero, che si inscrive nel nuovo record di disoccupazione toccato da Eurolandia ad aprile al 10,1%, dopo il 10% di marzo. Un esercito complessivo di oltre 23 milioni 300mila disoccupati non si vedeva dall'estate 1998, e a pagare di piu' la crisi sono proprio i giovani tra i quali il tasso raddoppia infatti al 20%. Peggio dell'Italia tuttavia sta la Spagna, dove la quota di under 25 senza occupazione ha oltrepassato la soglia del 40% (40,3%).

"La crisi ha acuito il disagio dei giovani nel mercato del lavoro" ha detto ieri lo stesso governatore di Bankitalia Mario Draghi nelle Considerazioni finali."La riduzione rispetto al 2008 della quota di occupati fra i giovani e' stata quasi sette volte quella fra i piu' anziani" ha aggiunto Draghi osservando che a pesare sono state "la maggiore diffusione fra i giovani dei contratti di lavoro a termine e la contrazione delle nuove assunzioni, del 20%".

Salvare i 'bamboccioni' dalla perdita di speranza, oltre che di lavoro. Sono oltre due milioni i giovani italiani Neet (Non in education, employment or training), tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano e per questo sono a rischio esclusione. Il loro numero - ha evidenziato l'Istat nel suo rapporto annuale - e' molto cresciuto nel 2009 a causa della crisi: 126 mila in piu', concentrati al Nord (+85 mila) e al Centro (+27 mila) ma i piu' numerosi, oltre un milione, si trovano nel Mezzogiorno. Un capitale umano fortemente a rischio, perche' i giovani italiani hanno meno competenze scolastiche e formative dei loro colleghi europei.

Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia chiede "una maggiore produttivita' unita a piu' salario, a occupazione aggiuntiva".

Un forte richiamo alle responsabilita' sul futuro dei giovani giunge dalle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio di auguri agli italiani per il 2 giugno. "Serve un grande sforzo, fatto anche di sacrifici", per risollevare le sorti dell'economia e risolvere i problemi delle famiglie e dei giovani, "per crescere di piu' e meglio", ha detto sollecitando un confronto costruttivo e non solo conflittuale fra le forze politiche.

Nessun commento:

Posta un commento