martedì 17 settembre 2013

Giovani e lavoro: in tre anni un milione di occupati in meno



Continua l’emergenza lavoro in Italia: tra il 2010 e il 2013 è aumentato il numero dei disoccupati under 35. È quanto si legge sulle tabelle dell’Istat. La situazione particolarmente complessa al Sud nella fascia tra i 25 e i 34 anni.

I numeri diffusi dall’Istat continuano a descrivere una situazione di grande emergenza lavoro, soprattutto quando si parla di giovani. In tre anni, tra il 2010 e il 2013, è infatti crollato il numero degli under 35 al lavoro, che sono passati da 6.3 a 5.3 milioni. Un calo, dunque, di un milione di occupati. È quanto reso noto dall’Istat in riferimento al secondo trimestre del 2013. Dai questi numeri emerge una situazione particolarmente complessa per coloro che si trovano nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni. In questa fascia d’età, che appartiene a quanti hanno terminato gli studi, si è registrato un calo di 750.000 unità. Nel secondo trimestre 2013 nella fascia tra i 25 e i 34 anni lavoravano appena 4.329 milioni di persone contro i 5.089 milioni di tre anni prima.


L’emergenza è particolarmente avvertita nel Sud Italia: se per gli uomini del Nord la situazione è, infatti, ancora accettabile con l’81.4% al lavoro, nel Mezzogiorno appena il 51% degli uomini tra i 25 e i 34 anni ha un’occupazione. Dieci punti di calo, dunque, per gli uomini del Sud rispetto ai cinque di quelli del Nord. Per le donne del Sud il calo percentuale è stato meno consistente partendo da un dato basso: dal 34.2% al 33.3%. I problemi di lavoro per i giovani sono stati causati in parte dalla stretta sull’accesso alla pensione che ha tenuto occupati i più anziani, in parte dalla crisi economica e dal generale calo dell’occupazione nelle imprese private unito al blocco del turn over nella pubblica amministrazione che ha ridotto le assunzioni.


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