"Qualunque soggetto giustifichi la
violazione della legge, se voi non vi indignate non abbiamo speranze".
La
speranza di cui parla Ferruccio Capalbo, magistrato della Corte dei Conti
campana, sono i giovani studenti dell'Istituto Enrico Fermi di Montesarchio,
nel Beneventano, dove si è tenuta la terza edizione della Settimana della
Legalità. E' a loro che si è rivolta la kermesse quest'anno per cercare di
sensibilizzare le nuove generazioni alla lotta alla Camorra, in un territorio
dove la malavita non spara ma tiene in mano le redini dell'economia locale.
Come spiega il moderatore dell'evento, Billy Nuzzolillo: "Non c'è più
grande soddisfazione che sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della
legalità".
Al
centro della discussione della terza edizione il ruolo delle parole,
testimoniato dal libro "Festival a casa del boss",
di Pietro Nardiello, che racconta l'esperienza del Festival dell'Impegno civile
"Le terre di don Peppe Diana", l'unica rassegna italiana che si
celebra nelle terre confiscate alla criminalità.
Parole
di sostegno al lavoro quotidiano dei giudici sono arrivate da Vincenzo
Mataluni, amministratore delegato degli Oleifici Mataluni, che hanno ospitato
la kermesse. "Attenzione quando attacchiamo i giudici - ha detto - Se
siamo ancora nella fase della rassegnazione e non della disperazione, è proprio
grazie all'importante ruolo di diga che loro svolgono"
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